Si svolgerà sabato 28 settembre alle ore 18 la presentazione presso il Castello di Milazzo ed
esattamente all'interno del Monastero delle Benedettine aperto al
pubblico e restaurato nel 2012, la mostra evento dell'artista
siciliana Stefania Milioti.
L'esposizione a cura del critico d'arte Giuseppe Livoti,
già docente di metodologia della critica d'arte ha per
titolo "Stefania Milioti: dall'origine della forma ai vortici della
mente".
Un evento che pone ancora una volta la storica cittadella della
città di Milazzo al centro dell'attenzione con un momento culturale
di grande interesse soprattutto per l'arte contemporanea.
L'artista Stefania Milioti docente - esperto esterno di Disegno per la Pittura
presso l'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria ha all'attivo tutta una serie di mostre che attestano un'attività con interessi variegati verso la pittura, la grafica e la ceramica raku. Tra i suoi
titoli che arricchiscono un importante curriculum la presenza alla
rassegna Grafica e Segni Artemgalleria a Palermo o ancora
l'essere stata finalista al Premio Arte 2008 - Editoriale Giorgio
Mondadori.
La personale dimostra così il potenziale creativo,
disegnativo, manipolativo dell'artista che ha sviluppato come
idea di base per questa mostra - il punto -. Giuseppe Livoti dichiara come la pittrice si serve di un segno fisico, di un signum che perde il
senso del decoro nella Milioti, per creare un costruttivismo di forma
attraverso idea, punto, linea, superficie ,contenuto.
Il corpo sarà punto - embrione, primo stadio di sviluppo di un organismo, partenza di un viaggio pittorico. Tracce visibili ed invisibili tra vita e
morte di freddi cromatismi così riconducono a status emozionali
dell'uomo di oggi, continua Livoti nel saggio di presentazione
dell'esposizione. Ecco il perchè di creature deformi e movimentate, in corpi sovrapposti, intarsiati che definiscono anatomie abbattute dal e nel tempo. Le opere dimostrano così un costruttivismo che diventa
studio psicologico con un linguaggio astraente, proprio quello sviluppato da George kelly, il quale nella prima metà del novecento affermava che la - psicologia dei costrutti personali- arrivava a conoscere il significato ed il valore che le persone attribuiscono alla propria esperienza e le modalità con cui sviluppano le loro conoscenze, utilizzandole nelle esperienze successive. Le figurazione della Milioti conduce l'osservatore tra segno grafico e valore pittorico, lo portano dentro meandri dell'anima in cui la geografia del corpo trova una sua definizione identitaria. Ecco il perchè l'allestimento delle opere all'interno di brani architettonici quali quelli del Castello di Milazzo, sedimentazione di cultura greca, ortodossa, ebrea, araba, crisitiana, aragonese fino ad arrivare a Federico II di Svevia, maestro di interculturalità.
La mostra che sarà aperta al pubblico dal 28 settembre al 13 ottobre dalle ore 10 alle ore 20 vedrà i saluti istituzionali del sindaco di Milazzo dott. Carmelo Pino e dell'assessore alla cultura dott. Dario Russo.
0 commenti:
Posta un commento