Maida in provincia di Catanzaro, si trova sul versante sud dell'istimo di Catanzaro, il più stretto lembo di terra della penisola italiana, delimitato dai Golfi di Sant’Eufemia e Squillace e dai promontori appenninici che, interrompendosi, lasciano spazio a una serie di colline mitigate da vari corsi d’acqua.
Palazzo Vitale, residenza nobiliare a partire dalla fine del XVIII secolo quando viene fatto costruire da Gregorio Vitale a seguito del disastroso terremoto del 1783.
Il Palazzo è onorato della presenza degli Ufficiali inglesi che trovano ospitalità nei giorni successivi alla Battaglia di Maida del 4 luglio 1806: evento bellico poco ricordato dalla storiografia ma che assume un’importanza internazionale legata agli eventi per l’espansionismo Napoleonico nel Regno delle Due Sicilie.
Il Generale inglese Sir Stuart, acquisita la prima vittoria su terra contro i Francesi, redige proclami e dispacci durante la permanenza nel palazzo Vitale e sarà riconosciuto con il titolo di Conte di Maida.
Il Generale inglese Sir Stuart, acquisita la prima vittoria su terra contro i Francesi, redige proclami e dispacci durante la permanenza nel palazzo Vitale e sarà riconosciuto con il titolo di Conte di Maida.
Il conflitto si tenne nelle valli di Maida tra l’esercito francese guidato dal Gen. Reyner e le truppe inglesi del Gen. Stuart, chiamate in soccorso dai Sovrani borbonici rifugiatisi a Palermo sotto la minaccia del nemico conquistatore. Nel conflitto sono presenti oltre che Francesi, Inglesi e Borbonici, anche Polacchi, Scozzesi, Svizzeri, quali mercenari, briganti e popolani calabresi. L’esercito francese, sino ad allora imbattuto su terra, ottiene la peggio ritirandosi presso Catanzaro, propria roccaforte. Giunta la notizia della vittoria alla Corte Britannica, il sovrano Giorgio III fa coniare numerose medaglie. Le genti di Maida ospitano e curano centinaia di soldati feriti mentre i morti vengono bruciati e seppelliti in fosse comuni nel campo di battaglia. Ad oggi esiste un intero quartiere di Londra titolato Maida Vale quale memoria della battaglia calabrese.
FONTE: http://www.italianostra.org/sezioni_consigli_regionali/palazzo_vitale.html
di Alessandro Ciliberto.
Il Palazzo è ora inagibile. Ci sono solo pochissime foto dell'interno.
Con l'aiuto del Prof. Brandolino e Alessandro Ciliberto sono riuscita a ricostruire il Palazzo e a disegnarlo.
foto di Alessandro Ciliberto |
Eravate a conoscenza di questa Battaglia? Sapevate che alcuni dipinti di essa sono esposti al London War Museum? Dopo tante ricerche ho trovato testimonianze e disegni sulle divise usate quell'anno. Voi sapete altro? Siete mai stati a Maida? Il Palazzo Vitale è solo una delle tante Architetture storiche che il paese offre ai turisti. Peccato sia chiuso. E' un Palazzo che ha davvero tanto da raccontare, non credete?
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Testimonianze trovate:
"I dintorni di Maida furono nel 1806 teatro d'una lotta tra francesi e inglesi, allora alleati della corte di re Ferdinando a Palermo. Il generale Stuart, con lo scopo di fomentare l'insurrezione delle Calabrie contro i francesi, sbarcò nel golfo di Sant'Eufemia alla fine del mese di agosto 1806, con 4200 inglesi.[...] Lo scopo immediato dello sbarco era di tagliare le comunicazioni tra le province citeriori e quelle ulteriori, il che sarebbe stato facile da realizzare in questa parte dell'istmo. Il generale Stuart avendo indugiato troppo ad eseguire i suoi piani fu obbligato a dare battaglia sulle rive paludose del Lamato, dove Reynier venne a tappe forzate ad offrirgli il combattimento. Le truppe francesi erano appoggiate a sinistra sulle montagne di Maida e a destra sul fiume. Il generale inglese aveva piazzato la sua linea di battaglia parallelamente alla riva del mare, appoggiandosi a sinistra sulle colline di Sant'Eufemia, a destra sulla foce del Lamato e coprendosi in questo punto con un nugolo di volteggiatori.
Il generale Compère alla testa dell'avanguardia cominciò l'attacco attraversando il fiume, ma fu ricevuto da un fuoco nutrito che lo fermò di botto e gli causò perdite notevoli. Lui stesso ebbe un braccio fracassato. Stuart completò la sua disfatta con un attacco frontale sostenuto dall'artiglieria. Reynier restato troppo indietro dal combattimento non poté sostenere l'avanguardia che fu sbaragliata e, considerate le sue perdite, dovette ordinare la ritirata su Catanzaro, abbandonando il campo di battaglia agli inglesi. "
(Horace De Rilliet)
Il generale Compère alla testa dell'avanguardia cominciò l'attacco attraversando il fiume, ma fu ricevuto da un fuoco nutrito che lo fermò di botto e gli causò perdite notevoli. Lui stesso ebbe un braccio fracassato. Stuart completò la sua disfatta con un attacco frontale sostenuto dall'artiglieria. Reynier restato troppo indietro dal combattimento non poté sostenere l'avanguardia che fu sbaragliata e, considerate le sue perdite, dovette ordinare la ritirata su Catanzaro, abbandonando il campo di battaglia agli inglesi. "
(Horace De Rilliet)
"Durante la guerra, mentre le montagne di Cortale erano occupate dai francesi, un bel mattino, con grande sorpresa di costoro, il golfo di Eufemia offrì l'insolito spettacolo di una flotta inglese dalle cui navi sbarcò alla spicciolata un contingente di truppe che si spinse nell'interno per provocare uno scontro e fare un'azione dimostrativa; insomma quale che sia la definizione tecnica dell'operazione, i soldati si avviarono verso Nicastro. I calabresi, il cui parere era sostenuto dalla loro conoscenza dei luoghi, suggerirono ai francesi di rimanere sulle loro posizioni di montagna, assicurandoli che se agli invasori fosse stato consentito di accamparsi sulle terre basse e paludose che si stendono da Nicastro al mare, e durante la stagione calda sono infestate dalla micidiale malaria, ben presto gli uomini si sarebbero trovati in una condizione tutt'altro che propizia al combattimento. Ma monsieur (il generale) aveva troppa fretta per ascoltare il consiglio e, sceso subito incontro al nemico senza ausilio alcuno di artiglieria, ricevette tale dura batosta dagli inglesi che fu costretto ad abbandonare all'istante il campo così infausto, lasciando al nemico la possibilità di raggiungere le sue navi soddisfatto del danno provocato."
(Arthur John Strutt)
(Arthur John Strutt)
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